Sinora il franchising, o "affiliazione commerciale" aveva ricevuto poche e scarne regolamentazioni. In Italia ci si rifaceva per lo più alle norme generali sui contratti e a materiale normativo proveniente dai contratti più simili, e le fonti specifiche più autorevoli erano il Regolamento CEE (poi CE) sul Franchising, relativo ad alcuni aspetti di tutela della concorrenza, recentemente riformato, e la raccolta degli usi sul Franchising della Camera di Commercio di Milano.
La nuova legge, più che accordare una disciplina codicistica, è apparentemente una legge di protezione, dell'affilliato (il "negoziante") e si applica a tutti i contratti in corso, che debbono essere aggiornati - se già stipulati - entro un anno.
Le norme più importanti della nuova disciplina sono
una migliore definizione degli elementi del franchising
requisiti di forma (scritta) e di contenuto del contratto
obblighi più stringenti dell'affiliante (soprattutto di informazione e di buona fede) e per l'affiliato
regole per le trattative precontrattuali, con sanzione dell'annullabilità per dolo in caso di violazione e risarcimento del danno
procedura di conciliazione ispirata al modello del contenzioso societario (Dlgs 5/2003)
Tutto sommato, una legge senza troppe enfasi programmatiche irraggiungibili, senza troppe sanzioni inapplicabili, senza eccessivi svolazzi puramente formalistici.
Insomma, una legge "normale", che di questi tempi è già molto.
Sul sito del Governo è disponibile il testo completo della legge.
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